#il crogiuolo
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mariobadino · 1 year ago
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Due eventi nuovi
Martedì 20 giugno, per festeggiare il compleanno di Gionata Atzori, compagno di slam e membro del collettivo poetico SlammalS, e Giulia Crastolla, parteciperò allo Slam Show Open Mic, presso Il Crogiuolo, SS 16 SUD 3 per La Rosa, Brindisi. L’evento è pubblico e il programma è variegato: lo potete leggere cliccando sulla locandina. L’inizio di tutto sarà alle ore 19.30. Venerdì 23 giugno, invece,…
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carmenvicinanza · 7 months ago
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Laura Betti
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«Sono comunque un’attrice ed ho una necessità fisica di perdermi nel profondo degli intricati corridoi dove si inciampa tra le bave depositate da alieni, tele di ragno luminose e mani, mani che ti spingono verso i buchi neri screziati da lampi di colore, infiniti, dove sbattono qua e là le mie pulsioni forse dimenticate da sempre oppure taciute… per poi ritrovare l’odore della superficie e rituffarmi nel sole dei proiettori, nuova, altra».
Laura Betti è stata un’attrice talentuosa, vivace e intensa. La cattiva per antonomasia delle grandi dive del cinema italiano.
Ha recitato in circa settanta film, diretta dai più grandi registi e registe del Novecento come Federico Fellini, Roberto Rossellini, Mario Monicelli, Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Gianni Amelio, Francesca Archibugi, i fratelli Taviani, in capolavori come La dolce vita, Teorema, Sbatti il mostro in prima pagina, Nel nome del padre, Il grande cocomero e molti altri ancora.
Tra le interpretazioni più memorabili c’è sicuramente quella in Novecento di Bertolucci (1976) in cui ha interpretato Regina, personaggio dall’aria sinistra, quasi stregonesca, amante del fascista Attila, interpretato da Donald Sutherland.
Sul suo modo di esprimersi con le parole, il linguaggio, la voce roca e impastata, la fisicità, ci sono stati anche diversi studi accademici.
Artista a tutto tondo, ha recitato a teatro, cinema, televisione e lavorato a lungo come doppiatrice.
Soprannominata giaguara per la sua vitalità aggressiva e incontenibile associata a un passo felpato, quello con cui entrava in un film con un ruolo non da protagonista, per poi rubare la scena a tutti gli altri.
Nata col nome di Laura Trombetti a Casalecchio di Reno, Bologna, il 1º maggio 1927, ha esordito come cantante jazz, per poi passare al cabaret con Walter Chiari ne I saltimbachi. 
Nel 1955 ha debuttato in teatro ne Il crogiuolo di Arthur Miller, con la regia di Luchino Visconti, seguito poi da spettacoli storici come il Cid di Corneille, in coppia con Enrico Maria Salerno e I sette peccati capitali di Brecht e Weill.
Il recital Giro a vuoto, del 1960, realizzato in collaborazione dei più grandi talenti letterari dell’epoca che amavano riunirsi nella sua casa romana, a Parigi venne recensito positivamente dal fondatore del movimento del surrealismo, André Breton.
Al cinema ha esordito nel 1956, in Noi siamo le colonne di Luigi Filippo D’Amico. Le prime parti importanti sono state in Labbra rosse di Giuseppe Bennati, Era notte a Roma di Roberto Rossellini, e soprattutto ne La dolce vita di Federico Fellini, dove interpretava una giovane saccente che nella scena finale della festa si vede rovesciare un bicchiere d’acqua in faccia da Marcello Mastroianni.
Fondamentale è stato il sodalizio con Pier Paolo Pasolini, che l’ha diretta in diverse opere teatrali e cinematografiche, tra cui svetta Teorema, che le è valso la Coppa Volpi come miglior attrice al Festival del Cinema di Venezia. 
È stata la sua musa, definita da lui “una tragica Marlene Dietrich, una vera Greta Garbo che si è messa sul volto una maschera inalterabile di pupattola bionda”. Meglio di chiunque, è riuscito a sfruttare la sua capacità di caratterizzare i personaggi con la sua fisicità intensa, il forte segno caratteriale, spesso aspro, e la sua voce dal timbro pastoso.
A partire dagli anni ’70 ha cominciato a interpretare soprattutto ruoli da cattiva, scomodi e sgradevoli che, seppur secondari, restavano impressi nella memoria del pubblico.
Dopo la morte di Pasolini, nel 1975, ha tentato in tutti i modi di fare giustizia all’amico, sporse anche denuncia contro la magistratura per come erano state svolte le indagini sull’omicidio, le cui cause ancora oggi, restano oscure.
Ha continuato a farlo vivere, ricordandolo, scrivendone, dirigendo documentari su di lui.
Con Giovanni Raboni, ha pubblicato, nel 1977 Pasolini cronaca giudiziaria, persecuzione, morte seguito, due anni dopo, dal romanzo Teta Veleta il cui titolo è un riferimento a uno scritto giovanile del grande intellettuale.
Nel 1983 ha ideato e diretto il Fondo Pier Paolo Pasolini che per oltre vent’anni ha avuto la sede a Roma, poi spostato a Bologna, quando, nel 2003, ha creato il Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini, con oltre mille volumi e altro materiale relativo alle opere dello scrittore e regista.
Nel 2001, con Paolo Costella, ha diretto il documentario Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno.
È stata anche la protagonista del libro di Emanuele Trevi Qualcosa di scritto, che evidenzia come lei sia stata la vera erede spirituale di Pasolini e incontrarla è come incontrare lo scrittore, perché rimasta plasmata e posseduta dalla sua vivida presenza.
In Francia, paese che l’ha adorata e riverita molto più dell’Italia, nel 1984 è stata nominata Commandeur des Arts et Lettres.
Laura Betti si è spenta a Roma il 31 luglio 2004.
Dopo la sua morte, il fratello, ha donato al Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini anche tutti i documenti personali della carriera della sorella, raccolti sotto il nome Fondo Laura Betti, inoltre la sua città di origine, Casalecchio di Reno, nel 2015, le ha intitolato il Teatro Comunale.
Del 2011 è il documentario La passione di Laura, diretto da Paolo Petrucci, in cui viene ripercorsa la carriera dell’attrice raccogliendo anche le testimonianze di registi e intellettuali come Bernardo Bertolucci, Francesca Archibugi, Giacomo Marramao e Jack Lang. Il film è stato candidato ai Nastri d’Argento del 2012 tra i migliori documentari.
Laura Betti ha concentrato la sua esistenza nella ricerca della verità. Nell’arte, nella vita, tra la poesia che ha frequentato, nella sua recitazione.
Aveva carisma e fascino, sapeva sperimentare e aveva uno straordinario dinamismo dell’intelletto. 
Ha avuto ruoli fuori dai canoni e per questo è stata difficilmente inquadrabile.
Ha saputo intrecciare linguaggi differenti come il cabaret, la canzone, il teatro, il cinema, la rivista.
Dipinta con tratti alterni, di sicuro ha saputo lasciare la sua impronta decisa e precisa nella storia della cultura italiana.
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sidicecheilibri · 1 year ago
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I libri nominati da Rory Gilmore
1 – 1984, George Orwell
2 – Le Avventure di Huckelberry Finn, Mark Twain
3 – Alice nel Paese delle Meraviglie, Lewis Carrol
4 – Le Fantastiche Avventure di Kavalier e Clay, Michael Chabon
5 – Una Tragedia Americana, Theodore Dreiser
6 – Le Ceneri di Angela, Frank McCourt
7 – Anna Karenina, Lev Tolstoj
8 – Il Diario di Anna Frank
9 – La Guerra Archidamica, Donald Kagan
10 – L’Arte del Romanzo, Henry James
11 – L’Arte della Guerra, Sun Tzu
12 – Mentre Morivo, William Faulkner
13 – Espiazione, Ian McEvan
14 – Autobiografia di un Volto, Lucy Grealy
15 – Il Risveglio, Kate Chopin
16 – Babe, Dick King-Smith
17 – Contrattacco. La Guerra non Dichiarata Contro le Donne, Susan Faludi
18 – Balzac e la Piccola Sarta Cinese, Dai Sijie
19 – Bel Canto, Anne Pachett
20 – La Campana di Vetro, Sylvia Plath
21 – Amatissima, Toni Morrison
22 – Beowulf: una Nuova Traduzione, Seamus Heaney
23 – La Bhagavad Gita
24 – Il Piccolo Villaggio dei Sopravvissuti, Peter Duffy
25 – Bitch Rules. Consigli di Comune Buonsenso per donne Fuori dal Comune, Elizabeth Wurtzel
26 – Un Fulmine a Ciel Sereno ed altri Saggi, Mary McCarthy
27 – Il Mondo Nuovo, Adolf Huxley
28 – Brick Lane, Monica Ali
29 – Brigadoon, Alan Jay Lerner
30 – Candido, Voltaire
31 – I Racconti di Canterbury, Geoffrey Chaucer
32 – Carrie, Stephen King
33 – Catch-22, Joseph Heller
34 – Il Giovane Holden, J.D.Salinger
35 – La Tela di Carlotta, E.B.White
36 – Quelle Due, Lillian Hellman
37 – Christine, Stephen King
38 – Il Canto di Natale, Charles Dickens
39 – Arancia Meccanica, Anthony Burgess
40 – Il Codice dei Wooster, P.G.Wodehouse
41 – The Collected Stories, Eudora Welty
42 – La Commedia degli Errori, William Shakespeare
43 – Novelle, Dawn Powell
44 – Tutte le Poesie, Anne Sexton
45 – Racconti, Dorothy Parker
46 – Una Banda di Idioti, John Kennedy Toole
47 – Il03 al 09/03 Conte di Montecristo, Alexandre Dumas
48 – La Cugina Bette, Honore de Balzac
49 – Delitto e Castigo, Fedor Dostoevskij
50 – Il Petalo Cremisi e il Bianco, Michel Faber
51 – Il Crogiuolo, Arthur Miller
52 – Cujo, Stephen King
53 – Il Curioso Caso del Cane Ucciso a Mezzanotte, Mark Haddon
54 – La Figlia della Fortuna, Isabel Allende
55 – David e Lisa, Dr.Theodore Issac Rubin M.D
56 – David Copperfield, Charles Dickens
57 – Il Codice Da Vinci, Dan Brown
58 – Le Anime Morte, Nikolaj Gogol
59 – I Demoni, Fedor Dostoevskij
60 – Morte di un Commesso Viaggiatore, Arthur Miller
61 – Deenie, Judy Blume
62 – La Città Bianca e il Diavolo, Erik Larson
63 – The Dirt. Confessioni della Band più Oltraggiosa del Rock, Tommy Lee – Vince Neil – Mick Mars – Nikki Sixx
64 – La Divina Commedia, Dante Alighieri
65 – I Sublimi Segreti delle Ya-Ya Sisters, Rebecca Wells
66 – Don Chischiotte, Miguel de Cervantes
67 – A Spasso con Daisy, Alfred Uhvr
68 – Dr. Jeckill e Mr.Hide, Robert Louis Stevenson
69 – Tutti i Racconti e le Poesie, Edgar Allan Poe
70 – Eleanor Roosevelt, Blanche Wiesen Cook
71 – Electric Kool-Aid Acid Test, Tom Wolfe
72 – Lettere, Mark Dunn
73 – Eloise, Kay Thompson
74 – Emily The Strange, Roger Reger
75 – Emma, Jane Austen
76 – Il Declino dell’Impero Whiting, Richard Russo
77 – Encyclopedia Brown: Boy Detective, Donald J.Sobol
78 – Ethan Frome, Edith Wharton
79 – Etica, Spinoza
80 – Europe Through the back door, 2003, Rick Steves
81 – Eva Luna, Isabel Allende
82 – Ogni cosa è Illuminata, Jonathan Safran Foer
83 – Stravaganza, Gary Krist
84 – Farhenheit 451, Ray Bradbury
85 – Farhenheit 9/11, Michael Moore
86 – La Caduta dell’Impero di Atene, Donald Kagan
87 – Fat Land, il Paese dei Ciccioni, Greg Critser
88 – Paura e Delirio a Las Vegas, Hunter S.Thompson
89 – La Compagnia dell’Anello, J.R.R.Tolkien
90 – Il Violinista sul Tetto, Joseph Stein
91 – Le Cinque Persone che Incontri in Cielo, Mitch Albom
92 – Finnegan’s Wake, James Joyce
93 – Fletch, Gregory McDonald
94 – Fiori per Algernon, Daniel Keyes
95 – La Fortezza della Solitudine, Jonathan Lethem
96 – La Fonte Meravigliosa, Ayn Rand
97 – Frankenstein, Mary Shelley
98 – Franny e Zooeey, J.D.Salinger
99 – Quel Pazzo Venerdì, Mary Rodgers
100 – Galapagos, Kurt Vonnegut
101 – Questioni di Genere, Judith Butler
102 – George W.Bushism: The Slate Book of Accidental Wit and Wisdom of our 43rd President, Jacob Weisberg
103 – Gidget, Fredrick Kohner
104 – Ragazze Interrotte, Susanna Kaysen
105 – The Gnostic Gospels, Elaine Pagels
106 – Il Padrino, Parte I, Mario Puzo
107 – Il Dio delle Piccole Cose, Arundhati Roy
108 – La Storia dei Tre Orsi, Alvin Granowsky
109 – Via Col Vento, Margaret Mitchell
110 – Il Buon Soldato, Ford Maddox Ford
111 – Il Gospel secondo Judy Bloom
112 – Il Laureato, Charles Webb
113 – Furore, John Steinbeck
114 – Il Grande Gatsby, F.Scott Fitzgerald
115 – Grandi Speranze, Charles Dickens
116 – Il Gruppo, Mary McCarthy
117 – Amleto, William Shakespeare
118 – Harry Potter e il Calice di Fuoco, J.K.Rowling
119 – Harry Potter e la Pietra Filosofale, J.K.Rowling
120 – L’Opera Struggente di un Formidabile Genio, Dave Eggers
121 – Cuore di Tenebra, Joseph Conrad
122 – Helter Skelter: La vera storia del Caso Charles Manson, Vincent Bugliosi e Curt Gentry
123 – Enrico IV, Parte Prima, William Shakespeare
124 – Enrico IV, Parte Seconda, William Shakespeare
125 – Enrico V, William Shakespeare
126 – Alta Fedeltà, Nick Hornby
127 – La Storia del Declino e della Caduta dell’Impero Romano, Edward Gibbon
128 – Holidays on Ice: Storie, David Sedaris
129 – The Holy Barbarians, Lawrence Lipton
130 – La Casa di Sabbia e Nebbia, Andre Dubus III
131 – La Casa degli Spiriti, Isabel Allende
132 – Come Respirare Sott’acqua, Julie Orringer
133 – Come il Grinch Rubò il Natale, Dr.Seuss
134 – How the Light Gets In, M.J.Hyland
135 – Urlo, Allen Ginsberg
136 – Il Gobbo di Notre Dame, Victor Hugo
137 – Iliade, Omero
138 – Sono con la Band, Pamela des Barres
139 – A Sangue Freddo, Truman Capote
140 – Inferno, Dante
141 – …e l’Uomo Creò Satana, Jerome Lawrence e Robert E.Lee
142 – Ironweed, William J.Kennedy
143 – It takes a Village, Hilary Clinton
144 – Jane Eyre, Charlotte Bronte
145 – Il Circolo della Fortuna e della Felicità, Amy tan
146 – Giulio Cesare, William Shakespeare
147 – Il Celebre Ranocchio Saltatore della Contea di Calaveras, Mark Twain
148 – La Giungla, Upton Sinclair
149 – Just a Couple of Days, Tony Vigorito
150 – The Kitchen Boy, Robert Alexander
151 – Kitchen Confidential: Avventure Gastronomiche a New York, Anthony Bourdain
152 – Il Cacciatore di Aquiloni, Khaled Hosseini
153 – L’amante di Lady Chatterley, D.H.Lawrence
154 – L’Ultimo Impero: Saggi 1992-2000, Gore Vidal
155 – Foglie d’Erba, Walt Whitman
156 – La Leggenda di Bagger Vance, Steven Pressfield
157 – Meno di Zero, Bret Easton Ellis
158 – Lettere a un Giovane Poeta, Rainer Maria Rilke
159 – Balle! E tutti i Ballisti che Ce Le Stanno Raccontando, Al Franken
160 – Vita di Pi, Yann Martell
161 – La piccola Dorrit, Charles Dickens
162 – The little Locksmith, Katharine Butler Hathaway
163 – La piccola fiammiferaia, Hans Christian Andersen
164 – Piccole Donne, Louisa May Alcott
165 – Living History, Hilary Clinton
166 – Il signore delle Mosche, William Golding
167 – La Lotteria, ed altre storie, Shirley Jackson
168 – Amabili Resti, Alice Sebold
169 – Love Story, Eric Segal
170 – Macbeth, William Shakespeare
171 – Madame Bovary, Gustave Flaubert
172 – The Manticore, Robertson Davies
173 – Marathon Man, William Goldman
174 – Il Maestro e Margherita, Michail Bulgakov
175 – Memorie di una figlia per bene, Simone de Beauvoir
176 – Memorie del Generale W.T. Sherman, William Tecumseh Sherman
177 – L’uomo più divertente del mondo, David Sedaris
178 – The meaning of Consuelo, Judith Ortiz Cofer
179 – Mencken’s Chrestomathy, H.R. Mencken
180 – Le Allegre Comari di Windsor, William Shakespeare
181 – La Metamorfosi, Franz Kafka
182 – Middlesex, Jeoffrey Eugenides
183 – Anna dei Miracoli, William Gibson
184 – Moby Dick, Hermann Melville
185 – The Mojo Collection: The Ultimate Music Companion, Jim Irvin
186 – Moliere: la biografia, Hobart Chatfield Taylor
187 – A monetary history of the United States, Milton Friedman
188 – Monsieur Proust, Celeste Albaret
189 – A Month of Sundays: searching for the spirit and my sister, Julie Mars
190 – Festa Mobile, Ernest Hemingway
191 – Mrs Dalloway, Virginia Woolf
192 – Gli ammutinati del Bounty, Charles Nordhoff e James Norman Hall
193 – My Lai 4: A Report on the Massacre and Its Aftermath, Seymour M.Hersh
194 – My Life as Author and Editor, H.R.Mencken
195 – My life in orange: growing up with the guru, Tim Guest
196 – Myra Waldo’s Travel and Motoring Guide to Europe, 1978, Myra Waldo
197 – La custode di mia sorella, Jodi Picoult
198 – Il Nudo e il Morto, Norman Mailer
199 – Il Nome della Rosa, Umberto Eco
200 – The Namesake, Jhumpa Lahiri
201 – Il Diario di una Tata, Emma McLaughlin
202 – Nervous System: Or, Losing my Mind in Literature, Jan Lars Jensen
203 – Nuove Poesie, Emily Dickinson
204 – The New Way Things Work, David Macaulay
205 – Nickel and Dimed, Barbara Ehrenreich
206 – Notte, Elie Wiesel
207 – Northanger Abbey, Jane Austen
208 – The Norton Anthology of Theory and Criticism, William E.Cain, Laurie A.Finke, Barbara E.Johnson, John P.McGowan
209 – Racconti 1930-1942, Dawn Powell
210 – Taccuino di un Vecchio Porco, Charles Bukowski
211 – Uomini e Topi, John Steinbeck
212 – Old School, Tobias Wolff
213 – Sulla Strada, Jack Kerouac
214 – Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo, Ken Kesey
215 – Cent’Anni di Solitudine, Gabriel Garcia Marquez
216 – The Opposite of Fate: Memories of a Writing Life, Amy Tan
217 – La Notte dell’Oracolo, Paul Auster
218 – L’Ultimo degli Uomini, Margaret Atwood
219 – Otello, William Shakespeare
220 – Il Nostro Comune Amico, Charles Dickens
221 – The Outbreak of the Peloponnesian War, Donald Kagan
222 – La Mia Africa, Karen Blixen
223 – The Outsiders, S.E. Hinton
224 – Passaggio in India, E.M.Forster
225 – The Peace of Nicias and the Sicilian Expedition, Donald Kagan
226 – Noi Siamo Infinito, Stephen Chbosky
227 – Peyton Place, Grace Metalious
228 – Il Ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde
229 – Pigs at the Trough, Arianna Huffington
230 – Le Avventure di Pinocchio, Carlo Collodi
231 – Please Kill Me: Il Punk nelle Parole dei Suoi Protagonisti, Legs McNeil e Gillian McCain
232 – Una Vita da Lettore, Nick Hornby
233 – The Portable Dorothy Parker, Dorothy Parker
234 – The Portable Nietzche, Fredrich Nietzche
235 – The Price of Loyalty: George W.Bush, the White House, and the Education on Paul O’Neil, Ron Suskind
236 – Orgoglio e Pregiudizio, Jane Austen
237 – Property, Valerie Martin
238 – Pushkin, La Biografia, T.J.Binyon
239 – Pigmallione, G.B.Shaw
240 – Quattrocento, James Mckean
241 – A Quiet Storm, Rachel Howzell Hall
242 – Rapunzel, I Fratelli Grimm
243 – Il Corvo ed Altre Poesie, Edgar Allan Poe
244 – Il Filo del Rasoio, W.Somerset Maugham
245 – Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi
246 – Rebecca, Daphne du Maurier
247 – Rebecca of Sunnybrook Farm, Kate Douglas Wiggin
248 – The Red Tent, Anita Diamant
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aitan · 1 year ago
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Una quindicina di anni fa, l'allora Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ebbe l'idea di reclutare i docenti su base regionale.
Di tutta risposta Umberto Veronesi pubblicò un articolo intitolato sic et simpliciter: "Cara Gelmini la scuola non è regionale". Ne lascio qui qualche stralcio, perché mi sembra utile al dibattito sull'autonomia differenziata e sulla conseguente regionalizzazione dell'istruzione.
"L’ipotesi di legare il reclutamento dei docenti alla provenienza regionale [...] rischia di impoverire culturalmente la nostra scuola. Io sono un meridionalista convinto e credo che le menti del Sud Italia siano un punto di forza del nostro Paese. Non posso evitare di ricordare che il Meridione ci ha donato Pirandello, Verga, Tomasi di Lampedusa, Benedetto Croce.
E ha prodotto gioielli di pensiero meno noti come il carteggio fra Giustino Fortunato e Salvemini. [...] Le radici della cultura italiana e la sua evoluzione, non possono prescindere dalle terre del Sud. [...]
Non discuto il fatto che il legame con il territorio sia un elemento importante nella formazione culturale, ma diventa più produttivo se confrontato e integrato con altre culture. Il resto del mondo, in particolare gli Stati Uniti, ci dimostra che ciò che conta oggi nel processo formativo dei giovani è la cross-fertilization, quello scambio fra mentalità e culture diverse che rende appunto più fertili le menti. Questo è provato nella scienza, ma è vero anche in tutti gli altri settori di innovazione. Gli Stati Uniti hanno saputo fare della loro multietnicità (il crogiuolo delle razze o melting pot) il loro punto di forza innovativo, che li ha resi il Paese con il maggior numero di Premi Nobel scientifici negli ultimi anni. Come può il nostro Paese pensare di muoversi nella direzione opposta per rinchiudersi culturalmente addirittura nel regionalismo?
L’Italia è una nazione multietnica per ragioni storiche. Siamo figli delle culture del Mediterraneo, del Medio Oriente e poi dei popoli del Nord. L’estro e la genialità che ci hanno contraddistinto nel tempo vengono anche da questo miscuglio di etnie e delle loro culture. Tanto più striderebbe in Italia una scuola improntata al regionalismo. I nostri giovani, con le loro idee e i loro ideali, sono la vera ricchezza del nostro Paese. La scuola è il luogo ideale per coltivarli. Non lasciamo cadere il dibattito su tutto ciò che può renderla migliore o peggiore."
La Stampa, 31.07.2009
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ballata · 1 year ago
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La tolleranza diventa un crimine quando è applicata al male..
Sono "liberali" e sono "inclusivi" poi sono "dem" ed ancora resilienti, combattono il patriarcato, sono contro la certezza della pena e poi sono fluidi & liquidi...
Ma...non parlano mai della Siria di #assad della Russia di Putin, dell' Iran di #alikhamenei , delle spose bambine dell'Islam, della Turchia di #erdoğan della Bielorussia di #lukašenka, del divieto di fare studiare le donne dei talebani, della Corea del Nord di #kimjonghyun della Repubblica Democratica del Congo di #tshisekedi , della Cecenia di #kadýrov e di un altra 20ina di dittature temibili e terribili. Sono pro #hamas, erano pro #olp , sono pro #hezbollah. Sono femministe ma non appoggiano mai le donne Siriane contro il regime sanguinario. Però sono sempre e solo anti Usa, bruciano perennemente la bandiera Americana, nazione incredibilmente formata proprio dal crogiuolo di tutte queste etnie, che li scappano per vivere libere.
Gente diversa che abita la stessa nazione che gli permette di credere in ciò che vogliono,di fare quel che vogliono, di essere qualsiasi cosa vogliono, di arrivare alle cariche più prestigiose della politica e dell' imprenditoria....però il male è sempre e solo made in usa....mah!
#robertonicolettiballatibonaffini
#evil #dittatori #woke #cancelculture
#wokeculture #fluid #bornintheusa #gender #madeinusa #crazy
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popolodipekino · 2 years ago
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mattinale
Discesero fino alla porta del borgo. Passato l'archivolto, la strada prese a dilungarsi verso l'Appia: andò tra uliveti appena argentati dall'alba e proni scheltri di viti nelle vigne. Poi rigirava, come sola, sopra le bagnate spalle del monte. Al primo tornante rigirò pure la veduta. Il Pestalozzi levò il capo un attimo, spense il motore, frenò, fermò la corsa, con una certa cautela: sostò due minuti, da strologare il mattino. Era l'alba, e più. Le vette dell'Algido, dei Carseolani e dei Velini inopinatamente presenti, grigie. Magia repentina del Soratte, come una rocca di piombo, di cenere. Di là dai gioghi di Sabina, per bocchette e portelli che interrompessero la lineatura del crinale, il rivivere del cielo si palesava lontanamente in sottili strisce di porpora e più remoti ed affocati e splendori, di solfo giallo, di vermiglione: strane lacche: nobili riverberi, come da un crogiuolo del profondo. Spentasi la tramontana il giorno innanzi, ecco, ad alternare gli auspici, la bava calda, sulla pelle e sul viso, l'alito gratuito e omai cadente d'una strapazzata di scirocco. Di là, da dietro a Tivoli e a Càrsoli, flottiglie di nubi orizzontali tutte arricciolate di cirri, con falsi-fiocchi di zafferano, s'avventavano l'una dopo l'altra a battaglia, filavano gioiosamente a sfrangiarsi: indove? dove? chissà! ma di certo indò l'ammiraglio loro le comandava a farsi fottere, come noi il nostro, con tutti i velaccini in tiro nel vento. Labili, cangevoli fuste, bordeggiavano a quota alta e irreale, in quella specie di sogno capovolto che è il nostro percepire, dopo il risveglio ad alba, bordeggiavano la scogliera cinerina delle montagne degli Equi, la nudità dealbata del Velino, antemurale della Marsica. da C.E. Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
(poi ditemi che il pasticciaccio è pesante. sim, é verdade, la lettura non è scorrevolissima, però, per zeus, ci si trovano dentro certe chicche...)
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voracita · 1 year ago
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Tanti orgasmi approssimati, o bruscamente sfiorati e interrotti.
Giorni in cui non godi e non godrai.
Eppure, ti abbandoni alla romantica dedizione: il mio piacere, corroborato dal tuo perduto, come un crogiuolo. In cui ci gettiamo, insieme, per ardere.
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claudiotrezzani · 3 months ago
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In "Trasfigurazioni" m'occupavo di come il fattore metereologico e quello temporale consegnino atti di pregnante unicità a scenari apparentemente reputati immoti.
Circa la porzione di suolo rappresentata nella fotografia a corredo di questo brano, l'autore Robert Kenyon ci spiega che il luogo cambia costantemente  in virtù dell'azione del vento sulle dune, e che talvolta lì si trovi inaspettatamente vita.
E Robert conferisce anche fotografica vita all'inquadratura.
Perché sì, la sabbia diventa un bidimensionale arazzo.
Od un foglio di carta, se preferite.
Meglio se carta di papiro, con su sorta di geroglifici.
Geroglifici, od austeri pittogrammi.
Perché se le piante e le loro ombre disegnano arabeschi, le corrugazioni sulle dune rappresentano il tempo, sempre se V'aggrada.
Il tempo che modella e scandisce.
Modella, rimodella, sinanco sposta, le dune.
Ma anche le summentovate piante e loro ombre fanno intervenire il dio Κρονος.
Il dio Κρονος alleato del dio Ηλιος.
Perché è il sole che rende meridiana l'ombra degli esili arbusti.
Ergo, una doppia raffigurazione del tempo nell'ispirato scatto di Robert:
1) il tempo lungo, testimoniato dalla momentanea fissazione - se mi concedete l'ossimoro - delle dune per come sono conformate.
2) il tempo breve, illustrato dalla posizione del sole rispetto a ciò che affiora dal terreno.
Pura vertigine intellettuale nella sobria ed elegante immagine di Robert.
Così è, in Fotografia, quando l'esito è alto:
crogiuolo di pensieri incarnati in segno e luce.
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Claudio Trezzani
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lorenzospurio · 3 months ago
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"Virdimura" di Simona Lo Iacono, recensione di Gabriella Maggio
Ciò che rende la Sicilia una dimora letteraria unica e veramente speciale è il racconto ininterrotto e serrato che i suoi scrittori ne hanno fatto con maggiore intensità e con una pronuncia sempre più riconoscibile, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento per arrivare ai giorni nostri. Una realtà di frontiera, a cavallo di culture diverse, che è un crogiuolo di esperienze esistenziali e…
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yoruba-lovers-101 · 4 months ago
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EXU BEELZEBUB CM 30 - BAROQUE - Il Crogiuolo
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tecnoandroidit · 8 months ago
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Hisense Innovation Market: un punto d'incontro tra tecnologia e design alla Milano Design Week 2024
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Quest'anno, dal 16 al 21 aprile, il cuore pulsante della creatività si trasferisce nel Distretto di Tortona, precisamente in Via V. Forcella 7, dove Hisense lancia la sua entusiasmante iniziativa: l'Hisense Innovation Market. Più che un semplice evento, questa manifestazione si propone come un crogiuolo di novità tecnologiche e design rivoluzionario, ideato per stuzzicare la curiosità e l'immaginazione dei partecipanti. Un Debutto Caratterizzato da Eccellenza e Innovazione All'apertura della Milano Design Week 2024, Gianluca Di Pietro, CEO di Hisense Italia, ha espresso il proprio entusiasmo: "Hisense si impegna costantemente ad innovare e ad adattarsi alle mutevoli esigenze dei nostri consumatori. Il Fuorisalone rappresenta per noi un'occasione straordinaria per esporre la nostra visione e le nostre ambizioni future, promuovendo un approccio alla tecnologia che sia al contempo sostenibile e orientato al benessere." Hisense Innovation Market: Un Mercato Urbano all'Avanguardia Tatiana Pampalone, Marketing Manager di Hisense Italia, descrive l'evento come un vero e proprio mercato urbano: "Il nostro obiettivo è trasformare l'esperienza tecnologica in qualcosa di vibrante e stimolante. L'Hisense Innovation Market non è solo una vetrina tecnologica, ma un luogo dove vivere appieno l'esperienza di un mercato colorato, un ambiente familiare dove i colori e i profumi seducono e coinvolgono i visitatori." Un Programma Ricco di Eventi e Innovazioni Durante la settimana, il mercato si anima con show cooking, presentazioni di prodotti e DJ set coinvolgenti. Ogni sera, lo spazio si trasforma, diventando un punto di ritrovo per appassionati di design, tecnologia e buon cibo. L'attenzione è rivolta alla promozione di uno stile di vita sano e alla sostenibilità, temi che trovano espressione nelle avanzate tecnologie dei prodotti Hisense. Tecnologia e Design in Mostra L'Hisense Innovation Market è anche un'occasione per scoprire l'eccezionale gamma di prodotti Hisense, dalla smart home agli elettrodomestici di ultima generazione, tutti progettati con un perfetto equilibrio tra funzionalità, estetica e innovazione. Prodotti come il forno Hi8 BFS615SH8BGWF e il forno per pizza BIPZ65346WF sono solo alcuni degli esempi di come Hisense intenda ridefinire l'esperienza culinaria domestica, unendo eccellenza tecnologica e design raffinato. Un Futuro di Collaborazioni Innovativa La partnership con Dole Italia arricchisce ulteriormente l'evento, con la partecipazione di chef rinomati e barman d'eccezione che utilizzeranno i prodotti freschi di Dole per creare ricette deliziose e salutari. Cristina Bambini, Responsabile Marketing di Dole Italia, condivide: "Siamo entusiasti di unire le forze con Hisense per offrire un'esperienza che intreccia gusto, innovazione e sostenibilità, evidenziando il nostro impegno comune verso un futuro più sano e rispettoso dell'ambiente." Read the full article
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lamilanomagazine · 10 months ago
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Cagliari, "Su Carrasciali Pirresu", un carnevale di tradizioni e spettacoli
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Cagliari, "Su Carrasciali Pirresu", un carnevale di tradizioni e spettacoli Si rinnova l'appuntamento con "Su Carrasciali Pirresu". Organizzato dalla compagnia cagliaritana Il crogiuolo, sostenuto dal Comune e dalla Municipalità di Pirri, l'evento ha preso il via il 28 febbraio e si protrarrà fino al 13 febbraio 2024. La riscoperta delle tradizioni regionali è al centro di questa manifestazione, che coinvolge Casa Saddi, le vie cittadine e il Parco La Vetreria. Il programma variegato offre uno spaccato suggestivo delle leggende sarde attraverso spettacoli, come "Nais", l'8 febbraio alle ore 17 Casa Saddi, con Maura Grussu e Nanni Melis; un'immersione nelle storie popolari isolane, con maschere e figure mitiche. Sempre giovedì Grasso, alle ore 20. 30 "Il Sogno di un uomo ridicolo" porta sul palco una rilettura surreale di un racconto di Dostoevskij. Il clou dell'evento è la sfilata maschere del 11 febbraio, partendo dal Parco La Vetreria alle ore 11. Dalle ore 12, invece, una divertente proposta per i più giovani con "Bingo e la magia delle bolle di sapone"- E alle ore 17, a Casa Saddi, "Frammenti rosa", un divertente spettacolo sulle donne che sanno ridere di se stesse e che fanno ridere, mentre alle ore 19.30 "Ninna Nanna per la pace" offre un momento di serenità con Annalisa Mameli e Corrado Arangoni. Il gran finale, martedì Grasso, il 13 febbraio, presenta un momento di intrattenimento con la Banda musicale di Pirri, alle ore 10.30. Alle ore 12 Casa Saddi ospita lo spettacolo "W re Cancioffali", alle ore 17 "Nel magico mondo di Oz" e alle ore 21 "Le corna sono come i tacchi slanciano". L'Assessorato al Turismo e Attività produttive del Comune di Cagliari contribuisce all'organizzazione, con la collaborazione preziosa della Municipalità di Pirri. Gli spettacoli a Casa Saddi richiedono un biglietto da 1 euro, con possibilità di prenotazione tramite messaggio scritto su WhatsApp al numero 334.8821892. Su Carrasciali Pirresu promette di far rivivere l'incanto del Carnevale, unendo tradizione e spettacolo in una festa coinvolgente per tutta la comunità.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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agrpress-blog · 10 months ago
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La città di New York, in occasione della Giornata Internazionale della Memoria, proporrà nel prestigioso Centre Italian Modern Art, l’interessante evento dove sarà possibile visitare la mostra “Transatlantic Bridges: Corrado Cagli, 1938-1948” e assistere al concerto “The Triumph of Bacchus and Ariadne”. La partitura del concerto, sarà presentata nella sua interezza per la prima volta dalla prima rappresentazione avvenuta nel 1948 al New York City Ballet. Dopo il concerto seguirà una presentazione di Raffaele Bedarida, autore del volume “Corrado Cagli: Transatlantic Bridges 1938-1948”, CPL Editions 2023 e curatore della mostra.    Questo evento è senza alcun dubbio una rara occasione per celebrare l’opera di un grande Maestro dell’Arte contemporanea Italiana: Corrado Cagli (1910-1976). Un artista di cui poco si legge sui manuali ma che è stato molto elogiato fra i suoi contemporanei per le sue opere e specialmente per il sodalizio esclusivo della sua arte con il teatro e la musica. Definito dai suoi contemporanei una “scacchiera dell’intelligenza e della cultura” un “artista copernicano ed eclettico”, Cagli ha trovato nel teatro e nella musica un fortissimo legame che gli ha permesso di cimentarsi in differenti stili e tecniche artistiche. Di origini ebraiche, marchigiano di nascita, ma romano d’adozione, si forma a Roma a cavallo tra la fine degli anni venti e il decennio successivo. E’ fra gli artisti della “Scuola Romana” degli anni ’30, insieme a Capogrossi, Cavalli, Mafai, Trombadori, Guttuso. Gli anni ’30 però portano anche alle "Leggi razziali" che lo costringono a lasciare l’Italia nel ’38, trovando rifugio prima a Parigi, poi nel nuovo crogiuolo artistico americano di New York. Ha così inizio la sua attività per il teatro americano, in occasione della nascita, nel luglio del ’46, del New York City Ballet dove lavora per Lincoln Krinstein. La Ballet Society, in quegli anni instaura una forte intesa con artisti di talento presenti a New York. La politica della compagnia vuole coinvolgere gli artisti non più come semplici costumisti e scenografi tout-court, subalterni, ma come uomini dotati di fantasia e senso artistico a cui chiedere idee e partecipazione attiva. Il balletto “The Triumph of Bacchus and Ariadne” viene portato in scena nel ’48 ed è un trionfo. E’ un’opera con notevoli riferimenti all’antico ed alla mitologia, in uno stile classicheggiante è tratto dai “Canti Carnascialeschi” di Lorenzo il Magnifico, precisamente dalla “Canzona di Bacco”.  Il coreografo è Balachine, ma è grazie all’intervento di Cagli che la partitura è affidata al compositore italiano Vittorio Rieti. Con questo eccezionale evento, il Centre Italian Modern Art (CIMA), fondazione pubblica no profit, nata nel 2013 dalla storica dell’arte Laura Mattioli, riesce nell’intento di promuovere l’arte italiana presso un pubblico internazionale. Questo ampio spazio espositivo, situato  nello storico quartiere di SoHo,  attraverso mostre, eventi e borse di studio, colloca l’arte italiana moderna in più ampi contesti storici e culturali. La mostra “Transatlantic Bridges: Corrado Cagli, 1938-1948”, presentata in occasione della Giornata internazionale della Memoria, rende perciò omaggio ad un artista che è stato anche silenzioso testimone degli orrori dell’olocausto con i suoi “Disegni di Guerra” fatti mentre era arruolato nell’esercito americano durante il conflitto. Un’ ulteriore spunto di riflessione e di dialogo attraverso l’arte e la cultura, in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.italianmodernart.org.
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mypickleoperapeanut · 1 year ago
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"La comunicazione è una cosa seria"
Da molti anni come Associazione di Promozione Sociale senza scopo di lucro "Assaggia l'Italia ApS", attraverso la presenza come Italia&friends " su tutte le maggiori piattaforme web, contribuiamo ad una maggiore comunicazione di tutto il bello e il buono che abbiamo nelle Terre Uniche delle nostre 20 Regioni.
Da oltre dieci anni, con una azione incessante e continua, ci dedichiamo con passione a far conoscere tutte le particolarità che caratterizzano il nostro straordinario Paese.
Purtroppo in alcuni casi le istituzioni pubbliche locali, le associazioni di varia umanità e le imprese private, affidano la comunicazione dei momenti e degli eventi, che potrebbero costituire elementi di forte attrazione territoriale e maggiore conoscenza degli stessi nel mondo, a soggetti di dubbia professionalità il cui provincialismo, la palese cecità e a volte anche la poca consapevolezza di come si muove la comunicazione nel terzo millennio, determina una forte penalizzazione della comunicazione delle meraviglie che abbiamo a disposizione.
Le ricorrenze, le feste patronali, le rievocazioni storiche, soprattutto per le località più piccole e meno famose, hanno necessità di un più ampio respiro nazionale e internazionale, per far conoscere i rispettivi momenti ed eventi.
L'Italia è il Paese dalle infinite attrattive, perché è un crogiuolo di tante culture ed etnie che lentamente e progressivamente sta diventando quello che merita di essere, un grande e prolifico Paese.
Un processo che potrebbe essere accelerato se non ci fossero i soliti noti che pensano di tutelare il proprio orticello, inquinando i terreni altrui.
Quello di cui dovremmo prendere sempre maggiore consapevolezza è l'immenso patrimonio che abbiamo a disposizione e la conseguente ampia e variegata offerta attrattiva dei nostri territori.
Le meraviglie territoriali, artistiche, culturali, culinarie, agroalimentari e le innumerevoli conseguenti opportunità che ne conseguono, vanno adeguatamente comunicate utilizzando strumenti e metodologie comunicative offerte dalla moderna tecnologia, che troppi per incapacità e incompetenza ignorano.
In attesa che le idoneità maturino diamo il nostro contributo condividendo tutto il bello e il buono che abbiamo intorno.
Per farlo abbiamo necessità e bisogno del contributo di tutti, perché proprio attraverso la condivisione del conosciuto di ognuno di noi si potrebbe realizzare la più grande campagna di comunicazione del nostro Paese mai fatta in passato.
Riccardo Rescio
Presidente "Assaggia l'Italia ApS"
Associazione di Promozione Sociale (no profit)
Italia&friends NetWork
https://italiaefriends.wordpress.com/2022/05/21/italiafriends-network-arte-cultura-attualita/?preview=true
Potrebbe essere interessante per gli addetti ai lavori la lettura di un articolo dal titolo "Giornalismo su carta e sul Web : differenze e analogie"
a cura di Silvia Caruso, Gravità Zero.
di seguito il link : http://www.accademiatelematica.it/art/Home/News/Giornalismo%20su%20carta%20e%20sul%20Web:%20differenze%20e%20analogie
Il video a corredo dell'articolo può risultare certamente troppo lungo, pesante e ripetitivo, ma necessario per dare il senso della nostra presenza negli eventi e nei momenti del nostro Paese.
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ichingallamediterranea · 1 year ago
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inizia un periodo di maggiori spostamenti, e i treni sono quello che sono (non è un complimento). non facciamoci quindi domande a risposta attesa spiacevole (ragionevolmente pessimista) ma piuttosto tiriamo le monete: 9-8-6/7-8-7 il fuoco sopra il tuono. pure due linee mobili, in basso e al terzo posto: parecchia roba, andiamo con ordine.
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21 噬 嗑 Sci Ho / Il Morso Che Spezza
L'Immagine
Tuono e fulmine :
L'immagine del morso che spezza.
Così i re di una volta
Consolidavano le leggi per mezzo di pene chiaramente determinate.
Le pene sono le singole applicazioni delle leggi. Le leggi contengono l'elenco delle pene. Chiarezza regna quando nello stabilire le pene si distinguono esplicitamente le pene più lievi da quelle più gravi a secondo della trasgressione. Ciò è simboleggiato dalla chiarezza del fulmine. Il consolidamento delle leggi avviene applicando le pene con giustizia. Ciò è simboleggiato dal terrore del tuono. Questa chiarezza e questa severità hanno lo scopo di tenere gli uomini in rispetto; non le pene per se stesse sono importanti. Tutti quanti gli ostacoli della convivenza umana aumentano se la determinazione delle pene non è chiara e la loro applicazione è fatta negligentemente. Solo la chiarezza e la decisa rapidità delle punizioni consolidano le leggi (Indipendentemente dal senso totale del segno, le singole linee sono spiegate così: la prima e la suprema subiscono delle pene, mentre le altre sono occupate a impartire punizioni (cfr. per questo le linee corrispondenti del segno N° 4, Mong, la Stoltezza giovanile).
Linee Mutanti:
Nove all'inizio significa: Ha i piedi ficcati nei ceppi, ché le dita scompaiono. Nessuna macchia.
Quando qualcuno al primo tentativo di fare qualcosa di male è immediatamente colpito dalla punizione, la pena è assai lieve. Solo le dita dei piedi vengono coperte dai ceppi. Così gli si impedisce di peccare ancora e lo si tiene libero da macchia. È un ammonimento di fermarsi a tempo sulla via del male.
Sei al terzo posto significa: Morde in carne secca stantia e gli capita un boccone velenoso. Piccolo svergognamento. Nessuna macchia.
Qualcuno deve infliggere una punizione, e non possiede sufficiente potere ed autorità per farlo. Perciò i punibili non si arrendono. Si tratta di cosa vecchia, simboleggiata da carne di selvaggina salata - e facendolo ci si imbatte in difficoltà. La carne stantia è corrotta. Occupandosi della cosa ci si attira astio velenoso. Pertanto si finisce in una situazione un po' vergognosa. Ma poiché il momento esigeva che si punisse, si rimane liberi da macchia.
esagramma finale, ottenuto mutando le linee mutande
50 鼎 Ting / Il Crogiuolo
L'Immagine
Al di sopra del legno vi è fuoco: L'immagine del crogiuolo. Così il nobile assestando la posizione consolida il destino.
Il legno è il destino del fuoco: fintanto che sotto c'è del legno il fuoco sopra arde. E questo vale pure per la vita umana. Anche nell'uomo c'è un destino che conferisce alla sua vita la forza. E quando si riesce ad assegnare alla propria vita e al destino le loro giuste posizioni, consolidiamo il destino, e ne risulta allora la compenetrazione della vita col destino. In queste parole sono contenuti degli accenni alla cura della vita quali la dottrina segreta della pratica cinese dello Yoga trasmette oralmente.
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su questi spunti (e rispetto alla propria situazione) un senso si finisce per trovarlo, ma questa operazione è in esclusivo potere di chi si confronta con l'ispirazione oracolare: oggi gli occhiali sono questi, che si adattino o meno agli occhi... può darsi: lo sforzo di sincronicità è soggettivo (è cioè lavoro dell'occhio saper trarre profitto dall'occhiale).
nota pedante: per gli approfondimenti dovuti (vanno considerate descrizioni, sentenze e immagini degli esagrammi e i commenti alle (eventuali) linee mobili nell'esagramma iniziale) è sempre meglio ritornare al testo (il classico R.Wilhelm (a cura di) "I Ching - Il Libro del Mutamenti", 1991 Adelphi Milano).
p.s. per come rapportarsi con un oracolo e i suoi responsi viene sempre utile ricordarsi la prescrizione di Epitteto nel Manuale, n.32, dove - molto stoicamente - si disciplina ogni responso ottenuto alla dicotomia di controllo (ciò che è in mio effettivo potere versus ciò che non lo è) e alla dottrina dei kateconta (ciò che è onorevole (doveroso) fare).
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tempi-dispari · 2 years ago
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Death SS: nemo propheta in patria
Cari undergeroundiani, amici, fratelli, comagni di ventura!
Iniziamo questa nuova avventura che vuole provare a ripercorrere attraverso band e personaggi, quello che è stato l’underground, inteso in senso molto ampio, nel nostro paese.
Quindi non tratteremo solo di band metal o hard rock. Tratteremo di quel fenomeno di cultura sotterranea, perché l’underground questo è, che lo ha portato ad essere ciò che oggi è.
Per farlo analizzeremo, nel nostro piccolo, con molta umiltà, consapevoli si non poter fare un lavoro totalmente esauriente ed esaustivo, quei gruppi, quei movimenti e quei personaggi che hanno fatto la storia dell’underground. Il taglio non sarà didascalico (non sarà solo un elenco di biografie e discografie). Lo sforzo è quello di una vera e propria analisi dei fenomeni. Quindi, contestualizzazione storico, culturale, sociale, oltre che strettamente musicale. Perché, secondo me, ogni epoca ha avuto ed ha la propria colonna sonore che deriva da un insieme di fattori.
Tutto ciò con la speranza che ciò che scriveremo servirà alle nuove generazioni, e non solo, per capire il mondo in cui si stanno muovendo, al di là delle etichette.
Ovviamente, tutto con il vostro aiuto.
Così come con i vostri suggerimenti abbiamo deciso di partire dai Death SS. Certamente un faro per la cultura metal oggi giustamente addivenuti a maggior fama.
Buona lettura e, fateci sapere cosa ne pensate.
Contesto storico culturale e politico.
La band di Stefano Silvestri, in arte Steve Sylvester, è nata ufficialmente nel 1977 a Pesaro.
Il decennio degli anni ’70, non solo nel nostro pese, ma in generale, non è stato un periodo né facile né felice. Per noi italiani è stato il periodo degli anni di piombo, del terrorismo, il delitto Moro, contestazioni, stragi. Nel mondo la situazione non era molto diversa. La cultura hyppie travolta dall’eroina, la guerra in Vietnam, i conflitti in medio oriente, la strage dello stadio Olimpico di Monaco, i primordi dell’Aids, la guerra fredda e i primi bagliori dello spauracchio della guerra atomica. Insomma, un bel guazzabuglio di guai.
Musicalmente è invece stato uno dei decenni migliori, almeno per il rock. Sono arrivati alla ribalta i Led Zeppelin, i Deep Purple, il rock si è fatto heavy, si è allargata la scena progressive, Genesis, Jetro Tull, la scuola di Canterbury, i Pink Floyd pubblicano The dark side of the moon. Un crogiuolo di creatività. Per non parlare del fenomeno punk, del glam, dello shock rock di Alice Cooper.
In Italia hanno iniziato a muovere i primi passi moltissimi cantautori che col tempo si sono poi affermati. Chi più chi meno. Dalla, Guccini, Venditti, Battisti. Senza dimenticare la band come Pfm, Le Orme, Banco del mutuo soccorso, Area sul versante prog. Ma non c’era solo melodia ‘pulita’, solare. No, c’erano anche anfratti più scuri, oscuri e misteriosi. Fuori confine possiamo contare i primi dischi dei Black Sabbath e Angel Witch. Entro confine, i Biglietti per l’inferno, Jacula e, appunto, Death SS.
Il mito.
L’essenza della Death SS, secondo me, l’ha espressa moto bene Roberto Negrini, in un articolo intitolato Rock infernale, pubblicato nel periodico Misteri, marzo/aprile 1996. In realtà la descrizione era riferita ai grandi gruppi rock in generale. Ma dal mio punto di vista ben si adatta alla band pesarese:
“Si tratta di un ibridismo tra la studiata provocazione antiborghese e il grido di rivolta di realtà culturali e sociali perseguitate. Sono la rivendicazione di ebbrezza, sesso, piacere, ma anche paura, dolore e morte. Sono la voce della spiritualità dionisiaca, della carnalità omosessuale, dell’estasi lisergica. E anche il confuso, violento risveglio degli aspetti più corrosivi di antiche realtà spirituali combattute dal cristianesimo come i culti tribali, la magia e la stregoneria. II tutto abilmente trasformato in spettacolare gioco di musica e di scena, spesso condito da disincarnata ironia ‘
Gli si può dare torto? Per chi già li conosce, no.
La storia
I Death SS nascono artisticamente nel 1977 dall’incontro del cantante Steve Sylvester (pseudonimo di Stefano Silvestri) con il chitarrista e organista Paul Chain (Paolo Catena). Il nome del gruppo, le cui due “S” derivano dalle iniziali del cantante, non ha originariamente un significato preciso; anni dopo comincerà a essere ufficialmente inteso come abbreviazione di “In Death of Steve Sylvester”. I due fondatori sono uniti dalla passione per il punk e per gruppi come Black Sabbath, Black Widow, Alice Cooper e Kiss. A loro si uniscono in seguito un secondo chitarrista, Claud Galley (Claudio Galeazzi, in seguito anche al basso), il bassista Danny Hughes (Daniele Ugolini) e il batterista Tommy Chaste (Tommaso Castaldi).
Sotto la guida Sylvester/Chain la formazione allestisce i suoi primi live show sul finire degli anni ’70. Lo scenario con cui il gruppo ama apparire di fronte al proprio pubblico e composto da bare scoperchiate, immagini spettrali, croci e teschi, the arrivano a occupare buona parte dello stage. Parte integrante di questa impressionante coreografia sono personaggi horror rappresentati dai protagonisti.
Un vampiro per it cantante Silvester, la morte per Paul Chain, uno zombie per iI secondo chitarrista, una mummia per il bassista di turno e un lupo mannaro per il collega ritmico. Le apparizioni su vinile nei primi anni sono ridotte al minimo. Il brano Terror e presente su Gathered, una compilation curata dal mensile Rockerilla e pubblicata nel 1982, mentre nel 1983 esce l’EP Evil Metal, ritirato dal mercato dopo qualche settimana a causa di alcuni difetti d’incisione. Il gruppo sconta un periodo di declino. Sylvester abbandona la formazione. Lo sostituisce Sanctis Gorham, che pur impegnandosi a fondo non ripristina il fascino malvagio del suo predecessore. Paul Chain abbandona il nome della band, considerata addirittura maledetta.
Infatti un’altra caratteristica peculiare del gruppo è l’interesse verso i temi dell’occulto, del satanismo e dell’orrore mutuato anche dal vasto immaginario prodotto da cinema e letteratura gotica ed applicato “visivamente”, come detto. Peculiarità che farà nascere diverse leggende tra gli estimatori del genere, non proprio positive. Tutte queste particolarità varranno al genere proposto dai Death SS l’appellativo di “horror music” o anche “horror metal”.
Il primo full lenght ufficiale è costituito dalla raccolta di brani suonati dalla prima formazione, The story of Death SS (1977-1984), importante testimonianza dello stato della scena rnetal e hard italiana. Non tutti i brani della raccolta (uscita per l’etichetta di Paul Chain dopo lo split) sono cantati da Sylvester. Alcuni sono eseguiti da Sanctis Ghoram, che sostituì Sylvester tra il 1977 e il 1982.
Nel settembre del 1988 la band riunita riappare quale attrazione principale al VI H.M. Festiva! di Bergamo, con uno Steve Sylvester in forma smagliante. All’esibizione fa seguito il primo vero album registrato dalla band, In death of Steve Silvester, pubblicato in dicembre dalla Metal Master. È un successo. Sulla sua scia i Death SS vincono i rock polls delle riviste specializzate italiane, e il successivo Black Mass diventa l’album indipendente più venduto dell’heavy metal nazionale.
Il disco è puro horror rock, o, se si preferisce horror music, secondo la definizione dello stesso Steve. Con canzoni come Vampire, la monumentale Torror, Zombie, Black Mummy e Werewolf, ci troviamo all’interno di un vero museo degli orrori. Un tributo a quell’horror classico sia letterario sia cinematografico che i Death SS hanno saputo trasporre in musica come pochi altri al mondo. A ciò si aggiunge la cover di Alice Cooper di I Leve The Dead.
Tutte le figure archetipiche horror sono poi trasposte in sede live in maniera molto teatrale, con i componenti della band ognuno truccato come un mostro d film della Hammer. A questo punto per i Death SS si annuncia il salto di qualità. Scritturati dalla Contempo Records, hanno a disposizione Sven Conquest, un esperto produttore della label tedesca Noise, per il missaggio del nuovo album. Heavy Demons, che uscirà il 31 ottobre 1991.
Heavy Demons è forse uno degli album di maggior successo. La copertina già parla chiaro: i cinque membri del gruppo sono ritratti nei costumi classici (il vampiro, la mummia, la morte, il lupo mannaro e lo zombie) e con un trucco scenico di livello cinematografico. Sopra di loro il logo della band. In basso il titolo dell’album in caratteri gotici dorati. Il retro è un marmo tombale su cui sono incisi negli stessi caratteri i titoli delle canzoni. Disco dal booklet curatissimo.
Musicalmente è puro heavy metal. Si alternano brani tirati come Baphomet ad altri più atmosferici come Family Vault, passando per anthem da stadio Heavy Demons dal chorus di grandissima presa, fino al potente singolo Where Have You Gone? Ciliegina sulla torta, la narrazione della leggenda del cinema Oliver Reed nel brano Walpurgisnacht. Questa prima fase della carriera discografica dei Death SS è celebrata on stage e nell’album live del 1992 The cursed concert.
Di questo periodo sono i problemi di distribuzione causati dalla doppia S nel nome sui mercati austriaco e tedesco, in anni di isteria collettiva causata dalla riemersione violenta del fenomeno skinheads. Il live immortalato in questo Cd è di altissima qualità, e quello che succede sui palco è puro shock rock venato di horror. Siamo dalle parti di Alice Cooper, con l’apparato occulto esoterico di King Diamond. In Italia si faceva e si fa horror rock di livello: The cursed concert cancella ogni dubbio.
La copertina nera con una piccola immagine al centro lascia qualche dubbio invece… Sylvester è impegnato con una donna poco vestita. Aprendo il booklet (solo fotografie di scena) si scopre che la donna è nello specifico una suora. Fotogramma per fotogramma si evince la sua storia. Ha cercato di scacciare “il maligno” e invece ne è stata spogliata (per davvero) e posseduta (l’amplesso è mimato in maniera eloquente). Le altre immagini non sono da meno.
Vittime sacrificali più o meno vestite, fumogeni, calici di sangue, letture da libri ignoti, figuri incappucciati. Tutto ha il tono e il sapore dell’orgia mistica crowleyana. Colpisce, stupisce e coinvolge. Il concerto si fonde col rituale, il pubblico è stregato dalle immagini, dalla teatralità e dalla musica (le versioni live dei classici heavy metal sono da manuale). Come show, trucchi e presenza sul palco siamo ai più alti livelli dell’intrattenimento. Per riavere i Death SS in studio passano cinque anni. Nel 1997 esce Do what thou mit, un concept sull’opera di Aleister. Crowley.
Questo contiene altri brani d’effetto come Baron Samedi e Scarlet Woman. Siamo ancora nei solco dell’heavy metal, ma si sente che la band si sta preparando a stupire. È l’anno 2000 e Panic cambia le carte in tavola da tutti i punti di vista, musicale e del look. Ci voleva forse una ventata d’aria fresca e i tempi sono maturi. L’album è heavy, ma con fortissime influenze industrial ed elettroniche. Suoni hi tech si sposano perfettamente con i temi esoterici tipici della band, che raggiungono un elevato livello di maturità. Il disco si apre con un quartetto di citazioni da brivido nel brano Paraphernalia: Anton LaVey, Aleister Crowley, William S. Burroughs, Alejandro Jodorowsky.
Il look cambia con la musica. Addio ai classici mostri, i cinque mutano in guerrieri apocalittici del futuro, autentici road killers che paiono scaturiti da Mad Max. Addio al cimitero. Stavolta la band è in posa in una landa desolata, arsa da un sole post-atomico. L’album é eccezionale, la produzione affidata a Neil Kernon non presenta sbavature e il tutto è impreziosito dalla narrazione in due brani del maestro Alejandro Jodorowsky. Il cambio di immagine avviene nel momento giusto, in quell’anno di paranoia collettiva neomedioevale che fu il Duemila.
Il lavoro successivo, del 2002, conferma la direzione intrapresa dalla band. Humanomalies è un concept sul mondo dei freaks, sorta di attualizzazione di quei circhi di stranezze e abomini di varia umanità che giravano il mondo nel passato. E non a caso, a ribadire da dove si viene e dove si va, contiene la traccia Grand Guignol. L’album si muove su coordinate ancora più elettroniche del precedente e a livello visivo la band resta quasi in secondo piano. Tutto il booklet infatti è un manifesto del circo degli orrori messo in scena e presentato dal gran cerimoniere Steve.
Ogni canzone ha la sua raffigurazione, disegnata in perfetto stile retrò, del freak o dell’abominazione e crudeltà che descrive. Le immagini, nonostante lo stile, sono piuttosto forti. Ancora una volta Io scopo di ricreare una certa atmosfera rileggendola al tempo stesso in chiave musicalmente modernissima è raggiunto in pieno.
Nel 2007 esce The seventh seal, il settimo sigillo ideale della carriera discografica e sorta di completamento del percorso musicale della band, che infatti in questo periodo si mette in pausa. The seventh seal perde un po’ dell’elettronica che stava diventando preponderante e segna un parziale ritorno a sonorità più classicamente metal, anzi, a tratti quasi anni Settanta. Dopo un concerto d’addio al Gods Of Metal (immortalato in un Cd), il singer pubblica l’album The shining darkness con un nuovo progetto, i Sancta Sanctorum, con Thomas Hand Chaste (tra i membri originali dei Death SS), che però si distanzia dalla produzione dei Death SS. Come riferisce lo stesso cantante:
Non troverai tematiche esoteriche o orrorifiche nei testi dei Sancta Sanctorum! Il disco è una
sorta di concept sul pessimismo, sul dolore di vivere, sugli aspetti più oscuri della coscienza umana, sui senso stesso della nostra esistenza. Nessun riferimento quindi a dottrine occulte e letteratura gotica, ma riflessioni “doom” sul destino dell’umanità… Qua e là si possono cogliere anche riferimenti molto vaghi a personaggi dell’attuale politica e della chiesa (ma molto sotto le righe), in altri alla profezia sulla fine del mondo del 2012 (molto di “moda” di questi tempi), ma ho volutamente lasciato molto spazio alla libera interpretazione di chi ascolta.
Il ritorno e gli ultimi anni
Alla fine del 2011 il cantante Steve Sylvester pubblica la sua biografia ufficiale, realizzata in collaborazione con il critico e giornalista Gianni Della Cioppa. Il libro è incentrato principalmente sulla sua infanzia e sul suo ingresso nella prima formazione dei Death SS. Nel 2012 viene annunciato il ritorno sulle scene della band e l’uscita dell’EP The Darkest Night, che viene pubblicato il 21 dicembre 2012 e contiene il singolo omonimo, per il quale è stato realizzato anche un video musicale. Il 14 febbraio 2013 esce un secondo video, per l’inedito Ogre’s Lullaby, composto per la colonna sonora del film Paura 3D dei Manetti Bros.. Entrambi i brani fanno parte del nuovo album Resurrection la cui uscita è avvenuta il 6 giugno 2013.
Il 24 febbraio del 2022 il leader del gruppo, Steve Sylvester, annuncia la fuoriuscita dal gruppo del chitarrista Al De Noble (interpretante lo zombi e in formazione dal 2007), unitamente al bassista Glenn Strange (la mummia, nel gruppo dal 2005) e al batterista Mark Lazarus (il licantropo, unitosi alla band nel 2019 durante il tour di Rock’n Roll Armageddon, in sostituzione di Bozo Wolff), tutti per motivi personali che ormai impedivano ai tre musicisti di dedicarsi sufficientemente ai loro impegni con il progetto Death SS.
Il 4 aprile del 2022 viene pubblicata la prima foto con la formazione rinnovata, che vede affiancare al cantante Steve Sylvester e al tastierista Freddy Delirio i nuovi entrati Ghiulz alla chitarra, Demeter al basso e Unam Talbot alla batteria. La nuova compagine debutta il 15 aprile 2022 in un concerto tenuto presso il Live Club di Trezzo sull’Adda (MI).
Altre attività
Tra tutti i membri che negli anni si sono susseguiti nella band, molti hanno collaborato a dei progetti paralleli (Sancta Sanctorum, Witchfield, W.O.G.U.E. e molti altri) o intrapreso carriere da solisti (Paul Chain, Steve Sylvester, Aldo Polverari, Thomas “Hand” Chaste), alcuni dei quali hanno anche riscosso parziale successo. La band è presente nella colonna sonora del telefilm L’ispettore Coliandro (per il quale hanno fra l’altro composto l’inedita Revived), seguita fiction di Rai 2, e i suoi membri lo sono come attori nella puntata della IV stagione intitolata 666, dove interpretano loro stessi. Hanno inoltre recitato nel film horror Precognizioni (2010).
Conclusione.
Letto tutto ciò, non diventa difficile capire perché i Death SS sono diventati quello che sono. Un faro, un icona nella musica italiana. Anzi, della cultura musicale italiana. Ma come spesso avviene, guardiamo più all’estero che in casa nostra. Moltissimi si scioccano e sono stati scioccati da Marylin Manson e dalla sua iconografia quando noi il nostro ‘anticristo’ lo avevamo già in casa da anni. Ma come si dice: nemo propheta in patria.
Fonti:
Horror rock. La musica delle tenebre è un libro scritto da Alessio Lazzati, Eduardo Vitolo pubblicato da Arcana nella collana Arcana musica
Enciclopedia rock hard & heavy – 2001 – Arcana Edizioni – di B. Riva (a cura di), P. Cossali (a cura di), A. Massara (Traduttore), M. Petrillo (Traduttore), G. Andreotti (Traduttore)
Metallus. Il libro dell’Heavy Metal – Giunti Editore – a cura di Luca Signorelli
Siti
Wikipedia
Cle.ens. lyon.fr
Non solo cultura studenti.it
youtube
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